IL
TERRITORIO
I nostri terreni si trovano nel “cuore verde” dell’Appennino Reggiano, sopra i mille metri sul livello del mare, nel comprensorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, comune di Ramiseto (RE), in prossimità dell’abitato di Montemiscoso e nell’alta Valle dell’Enza, detta “Pievanino”, alle pendici del monte Ventasso, nelle vicinanze delle eccellenze naturalistiche del lago Calamone e di Pratizzano. Siamo al centro di un territorio delimitato dalle valli del Secchia e dell’Enza e i nostri zafferaneti guardano da un lato, quello di Montemiscoso, alla pianura Padana ed alla Pietra di Bismantova; dall’altro, i terreni del “Pievanino”, guardano all’alpe di Succiso ed al passo del Lagastrello. |
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Da un lato si vedono in lontananza le luci di Castelnovo ne’Monti, Reggio Emilia e Parma (raggiungibile in un’ora), dall’altro, oltre il crinale ed il passo, ci sono la Toscana e la Liguria (La Spezia e Carrara si raggiungono in un’ora e mezza).
Zona di crinale, la nostra, di antica transumanza ed emigrazione.
Oggi, però, un riscoperto rapporto con le risorse dell’ambiente in cui viviamo consente al nostro territorio di partecipare alle produzioni gastronomiche di eccellenza dell’Emilia Romagna. Siamo in piena zona di produzione del Parmigiano Reggiano (le aziende ramisetane fanno confluire la loro produzione al Caseificio del Parco di Ramiseto); senza dimenticare il pecorino di Succiso prodotto dalla Cooperativa Valle dei Cavalieri che periodicamente realizza anche un ottimo pecorino allo zafferano del Ventasso. Doveroso citare il miele biologico, il caprino e i prodotti a base di farro.
Altri prodotti locali sono le patate di montagna, la farina di granoturco dall’asciutto e i fagioli dall’inverno coltivati a Montemiscoso e dintorni dai soci dell’Associazione di produttori agricoli Orti del Ventasso a cui si aggiunge la coltivazione innovativa dello Zafferano del Ventasso in un ambiente incontaminato e purissimo.
Il paesaggio qui, nel cuore verde dell’Appennino Reggiano, varia dai pendii morbidi tradizionalmente utilizzati come pascolo e tipici del profilo appenninico, fino ai picchi rocciosi dirupati e aspri dal deciso sapore alpestre. Le brughiere e le praterie delle quote più alte, i boschi di castagno, faggio, pino e abete, i piccoli laghi glaciali, le torbiere ed i torrenti ne costituiscono gli elementi di maggior interesse ambientale.
Cervi, caprioli, mufloni e cinghiali non sono difficili da incontrare e rappresentano la fauna più vistosa dell’Appennino reggiano, arricchita da lepri, fagiani e volpi e dalla recente ricomparsa dell’animale più elusivo e simbolico: il lupo.
Sulle praterie d’altitudine volteggiano i falchi, le poiane e le aquile.
Dai nostri monti, qualche volta si tocca il cielo con un dito.
Zona di crinale, la nostra, di antica transumanza ed emigrazione.
Oggi, però, un riscoperto rapporto con le risorse dell’ambiente in cui viviamo consente al nostro territorio di partecipare alle produzioni gastronomiche di eccellenza dell’Emilia Romagna. Siamo in piena zona di produzione del Parmigiano Reggiano (le aziende ramisetane fanno confluire la loro produzione al Caseificio del Parco di Ramiseto); senza dimenticare il pecorino di Succiso prodotto dalla Cooperativa Valle dei Cavalieri che periodicamente realizza anche un ottimo pecorino allo zafferano del Ventasso. Doveroso citare il miele biologico, il caprino e i prodotti a base di farro.
Altri prodotti locali sono le patate di montagna, la farina di granoturco dall’asciutto e i fagioli dall’inverno coltivati a Montemiscoso e dintorni dai soci dell’Associazione di produttori agricoli Orti del Ventasso a cui si aggiunge la coltivazione innovativa dello Zafferano del Ventasso in un ambiente incontaminato e purissimo.
Il paesaggio qui, nel cuore verde dell’Appennino Reggiano, varia dai pendii morbidi tradizionalmente utilizzati come pascolo e tipici del profilo appenninico, fino ai picchi rocciosi dirupati e aspri dal deciso sapore alpestre. Le brughiere e le praterie delle quote più alte, i boschi di castagno, faggio, pino e abete, i piccoli laghi glaciali, le torbiere ed i torrenti ne costituiscono gli elementi di maggior interesse ambientale.
Cervi, caprioli, mufloni e cinghiali non sono difficili da incontrare e rappresentano la fauna più vistosa dell’Appennino reggiano, arricchita da lepri, fagiani e volpi e dalla recente ricomparsa dell’animale più elusivo e simbolico: il lupo.
Sulle praterie d’altitudine volteggiano i falchi, le poiane e le aquile.
Dai nostri monti, qualche volta si tocca il cielo con un dito.